Arte d’autunno sul colle rosso

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(di Andrea Schiavi)

Il prossimo autunno potrebbe avere tutte le carte in regola per essere battezzato il più artistico di tutti i tempi. L’Officina dell’Arte di Priverno spalancherà le porte ai giovani, dandogli finalmente l’opportunità di potersi destreggiare nelle infinite sfaccettature del quel maestoso mondo chiamato “Arte”. Fulcro di questo fermento sarà il centro ZAG di San Lorenzo, attualmente curato dall’assessore con delega alle politiche giovanili Roberto Federico. Presso la struttura cinque diverse associazioni avvieranno numerose iniziative, sfruttando un badget di 130mila euro di un bando regionale assegnato al comune di Priverno, che permetterà un importante opera di ristrutturazione, acquisto materiale vari e di stipula di diverse convenzioni. Motivo di vanto è senz’altro il fatto che nel Lazio ad aver beneficiato di questa sovvenzione, oltre a Priverno, sarà unicamente il comune di Sora. Il progetto è stato curato dall’ufficio delle politiche giovanili di cui è responsabile Salvatore Capirci, che fa capo alla dottoressa Carla Carletti. L’insieme di questa laboratori artistici andranno a confluire nell’Officina Culturale, che a sua volta sarà parte integrante del Piano Giovani di zona, di cui Priverno è capofila. Il target di questa iniziativa rimangono i giovani e, in modo specifico, coloro facenti parte di gruppi musicali, teatrali, cooperative e quant’altro, tutti legati da una passione vissuta a livello non professionale, ma desiderosi di misurarsi in un percorso di crescita degno dei migliori palcoscenici. Si inaugura così una variegata offerta di opzioni formative per i giovani di Priverno che si associano al piacere dell’aggregazione su interessi condivisi e sicuramente appaganti dal punto di vista culturale. Tra le iniziative in corso di realizzazione, troviamo senz’altro il miglioramento della sala prove, con l’installazione di un impianto di insonorizzazione e la realizzazione di un ulteriore ambiente che potrà trasformarla in sala di registrazione, l’unica del comprensorio Lepino.
Progetto senz’altro ambizioso che se riuscisse ad avere l’utilità in cui tutti speriamo, come dovrebbe meritare qualsiasi iniziativa culturale, sarebbe l’ennesimo tentativo di scuotere la pigrizia e l’apatia delle generazioni più giovani.

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