Seven, quando il thriller diventa un cult

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(di Jacopo di Macio)

Tutti gli amanti del genere thriller probabilmente conosceranno già questo film, che è stato etichettato come uno dei film cult per il suo genere dato il successo riscosso dal pubblico, e che è riuscito ad apportare anche delle interessanti novità al proprio filone di appartenenza fin troppo colmo di storie simili tra loro che lasciavano spazio a pochi colpi di scena. Il film diretto da David Fincher presenta un cast stellare dai due detective Morgan Freeman e Brad Pitt a Gwyneth Paltrow e alla straordinaria interpretazione di Kevin Spacey.
TRAMA: L’anziano ed esperto detective William Somerset (Morgan Freeman) a cui manca una settimana per andare in pensione, viene affiancato per il suo ultimo incarico al giovane detective David Mills (Brad Pitt) appena trasferitosi in città con sua moglie, la bella Tracy (Gwyneth Paltrow). Inizialmente i due detective non sono molto affiatati, anche per via dei loro differenti caratteri, Somerset infatti nella sua lunga carriera ne ha viste troppe, ed ha perso da tempo la passione per il suo lavoro, mentre il giovane Mills invece agli inizi della sua carriera risulta intraprendente e caparbio. Ai due viene affidato il caso di un uomo obeso morto proprio mentre mangiava, o meglio costretto dall’assassino a mangiare fino al soffocamento, inizialmente i due detective pensano ad un caso isolato, se non che il giorno dopo un noto avvocato, conosciuto anche per la sua poca onestà, viene trovato morto nel suo ufficio, in più risulta essere mutilato e ai suoi piedi c’è scritto con il proprio sangue la parola “avarizia”. A questo punto il detective Somerset torna sul primo luogo del delitto per cercare indizi, e dietro il frigorifero trova un’altra scritta “gola”, risulta ovvio a questo punto che i due detective si trovano di fronte ad un serial killer che sceglie le sue vittime in base ai sette peccati capitali. Nei giorni successivi i detective cominceranno a collaborare per incastrare l’assassino seguendo diverse piste ed indizi che lo stesso killer lascia nei luoghi degli omicidi, e riuscendo anche ad identificarlo in John Dole (Kevin Spacey), il quale riesce comunque a scappare e a continuare nei suoi efferati omicidi. Proprio quando tutto sembra inutile è lo stesso Dole a presentarsi in commissariato completamente insanguinato e con una proposta interessante rivolta ai due detective.
CURIOSITà: Il regista David Fincher ha lavorato con Bread Pitt anche in due suoi successivi film: “Fight Club” e “Il curioso caso di Benjamin Button”, Denzel Washington rifiutò la parte che andò poi a Brad Pitt, Per mostrare il corpo di Victor (la vittima di accidia) David Fincher non volle utilizzare un manichino o un fantoccio animato ma un vero attore che fosse molto magro e scarno, il ruolo andò a Michael Reid McKay che al momento delle riprese pesava solo 36 kg.
COMMENTI PERSONALI: Essendo un thriller ho cercato di svelare il meno possibile per evitare di rovinare il film a chi non lo avesse ancora visto, non vi dovete preoccupare se adesso sapete chi è l’assassino poichè a differenza di molti thriller la conclusione non coincide con questa scoperta. Il vero punto di forza di questo film è l’intreccio che lo sceneggiatore Andrew Kevin Walker è riuscito a tessere vittima dopo vittima fino ad arrivare all’inaspettata conclusione. Rende ancora più affascinante il film un ambiente cupo e angoscioso che mostra in una città violenta e pericolosa, anche gli aspetti criminali che normalmente vengono considerati accettabili come la corruzione. Infine molto interessante è l’accostamento tra i caratteri contrastanti dei due detective come si evince dai loro discorsi, molto ben interpretati da Morgan Freeman e Brad Pitt a cui va accostata la straordinaria prova di Kevin Spacey con una breve ma intensissima interpretazione.

5 pensieri su “Seven, quando il thriller diventa un cult

  1. Paolo

    Grandissimo film con un Brad Pitt in stato di grazia e un super-attore come Morgan Freeman…sicuramente uno dei film più belli degli anni ’90.

  2. Luca C.

    Bella recensione, e film magnifico, fotografia eccezionale, sceneggiatura perfetta come poche altre. GLi attori sono bravissimi, ognuno calza a pieno il ruolo assegnatogli. Una perla della cinematografia noir che ha insegnato molto ai nuovi film, purtroppo passando eccessivamente in sordina. E’ stato giustamente, però, rivalutato negli ultimi tempi 😉
    PS. alcune musiche se non erro sono dei NIN!

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