All blacks, la ballata del rugby

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(di Andrea Schiavi)

Oggi vi proponiamo qualcosa di inedito dalla tipica domenica calcistica di ogni privernate che si rispetti. Oggi parliamo di rugby. Ovviamente non sarà una “ode e gloria” a questa disciplina ancora così denigrata, almeno spero. Per farlo, ci è sembrato opportuno far parlare uno che si può definire un “non addetto ai lavori” di questo sport, Alessandro Baricco, scrittore diverse volte dibattuto su questo blog. Quello che ci propone è il racconto di una ormai datata partita tra Francia e Nuova Zelanda, risalente al 1995. Non fatevi impressionare dalla lunghezza, ma lasciatevi andare alla ballata del rugby, un ritmo che quando ti entra dentro non ti lascia più andare.

“Se penso al rugby, penso a quando si era ragazzetti e si guardava la Domenica sportiva, ultima serale propaggine di felicita’ prima della mannaia del lunedi’ mattina. Tu stavi li’, davanti al televisore, e per un’oretta buona te la cavavi ancora. Poi, inesorabilmente, si arrivava al fondo del barile e comparivano sullo schermo i risultati del rugby: li’ capivi che era finita. Li’ iniziava tutta la miseria del lunedi’ e non c’era piu’ niente da fare. Erano risultati strani, anche comici (50-12, cose cosi’), ma non c’era niente da ridere: avevano un retrogusto di tristezza da morirci su. Continua a leggere

Alessandro Baricco: Scrittore o grande bluff?

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(di Baratta Francesco)

Cerchiamo di approfondire oggi un discorso in qualche modo iniziato una settimana fa. In “Sconfitti o vincitori…il senso non può stare in superficie!” Pietro ha utilizzato come spalla, per affrontare un discorso assai complesso, alcuni estratti dell’opera di uno degli scrittori più controversi della letteratura contemporanea, Alessandro Baricco, e la controversia, seppur solo accennata, non è potuta mancare nemmeno tra le pagine del nostro blog. Infatti al pensiero entusiasta di Pietro si è subito contrapposto quello di uno dei commentatori del post che non ha avuto remore nel definire Baricco uno di quegli “improvvisatori che non sollevano nessuna questione autentica, bensì riscaldano soltanto minestre ”. E allora tutto ciò mi ha riportato alla mente una discussione letta tempo addietro su internet

“Ma Baricco c’è o ci fà?”. Discussione che non solo appassiona i lettori italiani ma anche divide, da venti anni a questa parte, la critica accademica italiana.

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