Il tema più attuale

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Qualche mese fa, quando scegliemmo il tema della prima edizione di Francigena Futura, prospettammo subito il successo che avrebbe riscontrato tra la gente.

Ma non avremmo mai potuto ipotizzare quanto, di triste attualità, potesse diventare la questione.

Il “taglio della spesa pubblica improduttiva” era il tema che più di tutti sentivamo dentro.

Gli sprechi, la mala gestione, i privilegi di cui molti, non solo i politici godono, avevano scosso profondamente il nostro senso civico.

 

Qualche tempo dopo, pochi mesi in verità, la situazione politico-economica del pianeta sarebbe cambiata radicalmente, portandoci dentro una crisi sistemica che ancora oggi non sembra volerci liberare, ma che ci attanaglia sempre di più nella sua stretta morsa.

Da quelle giornate non troppo lontane emerse una figura poco nitida. Spider Truman, legittimò ancora di più il nostro interesse verso una parte del problema, quella dei privilegi di alcuni politici del nostro paese. Una vera ondata di consenso investì il supereroe, il giustiziere della casta, o perlomeno di una piccolissima parte di essa.

Ma Francigena Futura non nasce per far si che l’antipolitica domini la scena quotidiana. Nasce certamente per dire no ai privilegi. Nasce però soprattutto per indicare una via, la via maestra, la via virtuosa di una gestione pubblica attenta e meritocratica, che metta da parte il clientelismo e debelli il male assoluto, lo spreco incondizionato di risorse che tutti, ognuno nelle proprie possibilità, contribuiamo a produrre.

 

La spesa pubblica elevata è uno dei grandi malati del nostro paese. La sanità, gli stipendi statali, le pensioni, la ridondante accozzaglia di enti e simili, sono i temi qualificanti per il nostro dibattito. Francigena Futura vive per cercare soluzioni, non per cavalcare l’onda populista.

Per superare la solita querelle tra chi vuole tutto pubblico e chi tutto privato, crediamo che ci si possa ritrovare in un fronte comune, quello del taglio della spesa pubblica improduttiva.

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Dateci un megafono… vi urleremo chi siamo!

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(di Francesco Baratta)

E adesso non venite a raccontarci che i giovani non hanno passione, che non sono interessati a ciò che li circonda e a ciò che il futuro ha in serbo per loro. Non potete semplicemente per il fatto che vi abbiamo dimostrato, in qualità di esponenti di un associazione, di esponenti politici, di semplice pubblico voglioso di sentir parlare di temi importanti, che ogni qualvolta ci viene data l’occasione per farlo rispondiamo vogliosi.

La serata di ieri, nonostante abbia registrato qualche imprecisione, dovuta all’inesperienza tanto nostra che dei giovani ragazzi che hanno comunque scelto di “metterci la faccia”, è stata un successo. Molti degli obbiettivi che ci eravamo prefissati sono stati raggiunti: con un confronto sempre cosruttivo, mai scaduto in provocazioni e risse verbali a cui i “salotti buoni” sembrano avvezzi, è apparso evidente come spesso i giovani riescano a convergere sulle grandi questioni etiche, sociali e culturali, non lasciandosi tradire dalla storia che li divide pur non rinunciando, quando necessario, a ribadire la propria identità e le proprie “battaglie” più importanti.

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