Qualche mese fa, quando scegliemmo il tema della prima edizione di Francigena Futura, prospettammo subito il successo che avrebbe riscontrato tra la gente.
Ma non avremmo mai potuto ipotizzare quanto, di triste attualità, potesse diventare la questione.
Il “taglio della spesa pubblica improduttiva” era il tema che più di tutti sentivamo dentro.
Gli sprechi, la mala gestione, i privilegi di cui molti, non solo i politici godono, avevano scosso profondamente il nostro senso civico.
Qualche tempo dopo, pochi mesi in verità, la situazione politico-economica del pianeta sarebbe cambiata radicalmente, portandoci dentro una crisi sistemica che ancora oggi non sembra volerci liberare, ma che ci attanaglia sempre di più nella sua stretta morsa.
Da quelle giornate non troppo lontane emerse una figura poco nitida. Spider Truman, legittimò ancora di più il nostro interesse verso una parte del problema, quella dei privilegi di alcuni politici del nostro paese. Una vera ondata di consenso investì il supereroe, il giustiziere della casta, o perlomeno di una piccolissima parte di essa.
Ma Francigena Futura non nasce per far si che l’antipolitica domini la scena quotidiana. Nasce certamente per dire no ai privilegi. Nasce però soprattutto per indicare una via, la via maestra, la via virtuosa di una gestione pubblica attenta e meritocratica, che metta da parte il clientelismo e debelli il male assoluto, lo spreco incondizionato di risorse che tutti, ognuno nelle proprie possibilità, contribuiamo a produrre.
La spesa pubblica elevata è uno dei grandi malati del nostro paese. La sanità, gli stipendi statali, le pensioni, la ridondante accozzaglia di enti e simili, sono i temi qualificanti per il nostro dibattito. Francigena Futura vive per cercare soluzioni, non per cavalcare l’onda populista.
Per superare la solita querelle tra chi vuole tutto pubblico e chi tutto privato, crediamo che ci si possa ritrovare in un fronte comune, quello del taglio della spesa pubblica improduttiva.