Raccolta differenziata, una debacle che non vede fine

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Noi di Punto Futuro abbiamo più volte trattato il più che delicato tema della raccolta differenziata, sia in ambito locale che nazionale. Purtroppo i fatti di qualche giorno fa ci impongono di tornare sull’argomento ancora una volta.
Cerchiamo ora di risalire per fasi al punto centrale della questione. La provincia di Latina, come si evince da un documento uscito dai suoi uffici, sta facendo tutto il possibile per realizzare una politica che rispetti l’ambiente e che educhi ad averne rispetto. In tema di rifiuti queste sono le linee guide che l’assessorato competente vuole seguire: la riduzione del conferimento in discarica, l’incentivazione della raccolta differenziata e la valorizzazione dei rifiuti. In questo contesto proprio la Provincia si è fatta promotore di una serie di iniziative di incentivazione della raccolta differenziata premiando i comportamenti virtuosi di quei comuni che si impegnano per la sua completa realizzazione. A conferma di ciò nell’ultima settimana del mese di gennaio la stessa ha fatto uscire dalle sue casse ben 7.375.050,00 di euro come incentivo alla raccolta differenziata, distribuiti in maniera diversa da comune a comune dando maggior fondi a quei paesi che maggiormente stanno riuscendo nell’obiettivo della differenziata. La somma in questione è stata distribuita tra i 32 comuni della provincia pontina. Mah fermi tutti! I comuni della provincia di Latina non sono 33? Niente di più giusto. E allora chi è rimasto fuori dai criteri di assegnazioni? Eh si, per la nostra fortuna, l’unico a rimanere escluso è stato proprio Priverno.

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Eppur funziona!

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Da più di un anno sono state realizzate, hanno cambiato l’aspetto di molti angoli caratteristici del nostro centro, molto si è detto sul loro possibile funzionamento e su quando sarebbero state attivate, stiamo parlando delle ormai famosissime isole ecologiche. Per capirne qualcosa in più, soprattutto in merito all’uso che i cittadini dovranno farne, siamo andati a spulciare tra le vecchie delibere comunali e, trovato il nome della ditta che le ha progettate(Eco & Park), abbiamo approfondito l’argomento.

Dai dati di progetto risulta che a Priverno siano state realizzate 48 isole ecologiche del tipo ECO 4L, la particolarità di tale modello sta nel fatto che esso presenta 4 “torrette” per la raccolta di:carta, plastica, vetro e residuale.

Il funzionamento di tali strutture per quanto riguarda la raccolta è molto ingegnoso. Si tratta infatti di un sistema di innalzamento simultaneo del tetto(la superficie visibile della piattaforma) e dei cassonetti posti sotto le torrette raccoglitrici.

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Rifiuti? Ritardo abissale

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Navigando un po’ in rete si trovano degli esempi lampanti di come i rifiuti possano essere gestiti, e di come essi possano diventare un surplus economico vero e proprio.

Varie città, soprattutto nel nord del Paese, hanno adottato tecniche di raccolta molto simili a quella che, si spera in breve tempo, ci eleverà tra i comuni civili (sapete che oggi il nostro centro ricicla solo il 4,4% dei rifiuti che produciamo!), o almeno ci darà i mezzi per provarci.

La visione dei progetti di tali opere pubbliche denota tuttavia delle differenze sostanziali ed evidenti anche a chi, come me, non può certo esprimere un parere tecnico sulla questione.

Ciò che balza all’occhio subitamente è la dimensione dei cassonetti sottostanti le isole ecologiche.

Di solito essi sono delle medesime grandezze di quelli stanti sopra il livello della strada, in modo così da poter raccogliere le stesse quantità di rifiuti dei loro predecessori, un po’ meno gradevoli alla vista ed all’olfatto, ma sicuramente più capienti.

Ora il quesito nasce spontaneo: ma se i cassonetti sono più piccoli, e le aree di raccolta le stesse, quante volte al giorno dovranno intervenire i netturbini per svuotarli?

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