Uno stadio “futuristico”!

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Quella di ieri la reputo una serata storica, e se altri hanno avuto la possibilità di vedere la presentazione dello “Juventus Stadium” credo che il loro pensiero non si allontani molto dal mio.

Una struttura imponente, ultramoderna, luminosissima che definirei “futuristica” rispetto ai reperti archeologici stanti in tutte le città italiane, lo “Juventus Stadium” credo che in qualche modo sia riuscito finalmente a dare il la a quella che può essere una vera e propria rivoluzione copernicana della concezione di “stadio di calcio”. Tale impianto pioneristico testimonia come la Juventus abbia iniziato un cammino che in Italia mai nessuno aveva avuto il coraggio di intraprendere, abbia solcato un passaggio obbligato per il futuro del calcio italiano e delle società sportive. Continua a leggere

Diritti tv: la partita è aperta..

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Il sipario sul campionato di calcio di serie A 2010-2011si è chiuso la scorsa domenica. Tuttavia, un altro importante scontro si dovrà disputare di qui a breve : quello riguardante la spartizione dei diritti televisivi. Già, perché da questa stagione sportiva entreranno in vigore, per la ripartizione degli introiti derivanti dalla cessione dei diritti TV, i particolari criteri dettati dal Decreto Legislativo n. 9/2008 (la c.d. riforma “Melandri-Gentiloni”) che ha segnato una autentica rivoluzione in merito alla compravendita dei diritti audiovisivi nello sport e la loro spartizione tra i diversi soggetti partecipanti all’evento stesso.Quali sono, infatti, i punti fondamentali della legge e perché la sua concreta applicazione sta creando scompiglio e spaccatura tra i 5 “grandi” Club e le c.d. “piccole”? In sostanza, l’emanazione del D.Lgs. 9/2008 segna il definitivo e fondamentale passaggio dalla compravendita individuale dei diritti di trasmissione, ad un regime impostato sulla con contitolarità dei diritti stessi, in capo al soggetto organizzatore della competizione e a tutte le società partecipanti a questa, sul modello adottato dall’UEFA per la Champions League. Quindi, se prima erano le singole società di calcio a contrattare direttamente con le emittenti TV la cessione dei diritti TV relativi alle gare disputate, adesso la negoziazione è gestita da un unico soggetto (Lega Calcio) il quale poi ripartirà gli introiti seguendo criteri ispirati al criterio del c.d. principio di mutualità.
Obbiettivo della riforma è infatti quello di garantire l’equilibrio competitivo dei soggetti che partecipano alla competizione sportiva e realizzare un mercato dei diritti audiovisivi dotato di trasparenza ed efficienza, evitando le abnormi differenze di guadagni ed introiti tra le big del nostro campionato e le altre piccole società, che hanno segnato il periodo di contrattazione individuale (1999-2006) così criticato sia in ambito nazionale da parte dell’organismo garante per la comunicazione (AGCOM), sia in chiave antitrust sul versante comunitario.

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E’ lecito il diritto di sciopero universale?

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Questa settimana ci siamo focalizzati e forse un po’ accaniti sull’attualità, su quello che succede a Priverno, in Italia e nel mondo, ma questo è avvenuto perchè effettivamente abbiamo sentito l’esigenza di parlare di queste situazioni. In politica stiamo tutti aspettando il (doppio) verdetto del 14 dicembre, a Napoli la situazione è ancora grave e le tonnellate di rifiuti continuano ad aumentare, l’università è allo sbaraglio e Assange e il suo mirabolante Wikileaks continuano a creare imbarazzo e scalpore. Eppure, nonostante tutte queste notizie di fuoco, la sensazione di maggior imbarazzo ed incredulità l’ho provata quando l’Aic (Associazione italiana calciatori) si definiva pronta a scioperare per i diritti dei calciatori.  Continua a leggere

a tutti i costi Prevenzione!

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(di Antonio di Giorgio)

Nonostante l’ultimo post dell’amico associato Baratta trattasse di un tema sportivo, come il successo degli italiani nei cosiddetti “sport minori”, anche oggi vorrei focalizzare la nostra attenzione sullo sport tornado a discutere dell’amato calcio, mettendo in evidenza un’iniziativa molto importante avvenuta in quel di Latina, precisamente nelle aule del Liceo  Dante Alighieri.

Una decina di giorni or sono si è tenuto un convegno intitolato “intorno ad un pallone…per un calcio alla noia, alla violenza, alla droga” e l’ospite d’onore è stato uno delle vittime della cocaina nello sport, il quale tuttora sta pagando le sue colpe. Mi riferisco a una delle grandi promesse inespresse del calcio italiano, ovvero Angelo Pagotto, portiere di ottime qualità che ha raggiunto l’apice della sua carriera nel 1997 approdando al Milan.
In questo convegno si è cercato di evidenziare il più possibile i danni che il doping può comportare e, benché la maggior parte degli sportivi conosce le conseguenze dell’uso di sostanza dopanti, ancora ci sono in giro “antisportivi” (amo definirli così) che cercano di trarre vantaggi assumendo prodotti illegali. Oltre all’autorevole testimonianza di Angelo Pagotto, hanno contribuito alla realizzazione dell’evento illustri personaggi della provincia di Latina come il dottor. Damiano Coletta, la psicologa sportiva Daniela Sepio, il responsabile del settore Unicef nazionale Alessandro Pinto.

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Estate calda ma troppi disoccupati

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(di Antonio di Giorgio)

Dopo aver concesso il giusto spazio ad uno sport nobile ma poco praticato come il rugby, oggi riprendiamo il nostro percorso sul calcio provinciale e vorrei invitare i nostri lettori a consultare un articolo che io reputo interessante e, allo stesso tempo, contraddittorio.

http://www.zonapontina.com/?p=16337

In sintesi questo articolo, tratto dalla rivista on line “Zona Pontina”, parla di come molti giocatori affermati nei campionati di Prima categoria e Promozione abbiano avuto serie difficoltà nel trovare una squadra che gli dia la possibilità di giocatore. Mi sono permesso di usare l’aggettivo “contraddittorio” perchè, visti i grandi movimenti di mercato e vista la formazione di autentiche corazzate per un campionati di prima categoria, mi risulta difficile pensare che giocatori come Cappelli, capocannoniere della scorsa stagione, Valev, fluidificante di fascia già vincitore della prima categoria con il Sezze Setina, Mario Todi, centrocampista di grande esperienza che ha militato nelle file del Priverno calcio, e Andrea Tammaro, siano rimasti “disoccupati”. Questi sono solo alcuni dei nomi che compongono la lista nera, la quale si compone di giocatori certamente meno altisonanti di quelli menzionanti precedentemente, ma che non sfigurerebbero in un campionato dilettantistico. Mi riferisco a gente come Bosneagu, Zotti, Piva, La Rocca, e altri ancora che inspiegabilmente si ritrovano senza una squadra con cui giocare.

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Il calcio privernate riparte dai piccoli

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(di Antonio di Giorgio)

Forse qualcuno storcerà il naso, forse qualcuno in queste settimane avrà avuto un sospiro di sollievo nel notare l’assenza del calcio sul blog di Punto Futuro, ma non parlare di calcio nostrano in questo periodo di forti cambiamenti è stata solo una scelta, dettata dalla voglia di comprendere al meglio l’evoluzione calcistica locale. Come tutti sappiamo, il fallimento del Clc Priverno ha comportato la nascita della Polisportiva Priverno Lepina, il cui organigramma si erige sulla rispettabilissima figura di Tommaso Palluzzi, il quale si è fatto carico di una situazione a dir poco deficitaria e di ridare vita ad una società che si è andata inesorabilmente sgretolando. Il buon Tommaso le ha provate tutte e per il momento è riuscito a formare, insieme al suo entourage, una squadra di Allievi, un gruppo di bambini che faranno Scuola Calcio e un’inaspettata squadra di Under 21, la quale disputerà un campionato regionale la cui vittoria potrebbe (il condizionale è d’obbligo) comportare il ripescaggio in Seconda Categoria. Viste le condizioni da cui si è partiti, meglio di cosi non si poteva fare e vedremo nelle prossime puntate della rubrica come proseguirà questa nuova esperienza calcistica. Invece dall’altro lato del paese, precisamente in quel di Ceriara, matura sempre più una società sportiva che ha avuto un incremento di iscrizioni sostanziale. Continua a leggere

Ci sono tornei e tornei.

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(di Antonio di Giorgio)

8 Agosto 2010, la nuova stagione calcistica è ormai alle porte, sono partiti i primi raduni e i tornei estivi stanno per giungere al termine…si, oggi parleremo proprio di queste brevi competizioni filo-calcistiche che ogni anno caratterizzano il periodo estivo di molti appassionati di calcio. Le definisco “filo-calcistiche” perchè quando i campionati sono fermi difficilmente si organizzano competizioni di calcio a 11, bensì di calcetto, calciotto, calcio saponato, beach soccer e chi più ne ha più metta; l’importante è la presenza di una sfera che rotoli, tutto il resto è superfluo.
Come tutta Italia, anche la città di Priverno è stata invasa da questa consuetudine (ormai può essere definita tale), anche se, differentemente dalla scorsa estate, quest’anno si è preferito optare per un torneo di calcetto su terra e confluirlo nella festa giovanile tenutasi al campo sportivo A. D’Annibale. Dalle testimonianze dei partecipanti all’iniziativa, è facile dedurre come quest’ultima non sia ben riuscita: innanzitutto la scelta del terreno di gioco ha lasciato alquanto a desiderare (giocare a calcetto su terra è davvero improponibile!), i palloni sono stati definiti dei “macigni indomabili” per la loro pesantezza e la loro forma irregolare, il campo è stato orfano di un tabellone che portasse il conto dei goal in tutte le partite, e poi è stata evidente la mancanza di un qualcosa che ravvivasse l’atmosfera nelle pause che riserva una partita, un qualcosa riconducibile a un po’ di musica e ad uno spekear. Infine credo sia stato un errore abbandonare un sport come il beach soccer, movimento peraltro in continua espansione, per tornare alla vecchia amata formula del calcetto che però, in mancanza di un superficie in erba sintetica, perde molta se non tutta la sua efficacia.
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Il CLC Priverno dichiara fallimento

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(di Antonio di Giorgio)

E’ Finita!!! Il Comprensorio lepino Priverno ha cessato di esistere per dichiarato fallimento; era da settimane che Punto Futuro preparava il campo lanciando segnali visibili, forti, a volte anche esageratamente piccati ma alla fine è con estrema amarezza che discutiamo di quanto sta accadendo nei luoghi calcistici privernati. Le conseguenze di tale avvenimento sono catastrofiche per il proseguo di un’attività calcistica, che possa essere rilevante per il Paese in una prospettiva quanto meno provinciale; con il fallimento la società estingue i debiti accumulati la scorsa stagione attraverso comportamenti negligenti ma, allo stesso tempo, perde il diritto di partecipare al campionato 2010-2011 di Prima Categoria, perde la Juniores regionale B, gli Allievi Regionali che quest’anno avevano compiuto una mezza impresa salvandosi. Queste sono le conseguenze “legali” se cosi possiamo definirle, mentre le conseguenze “pratiche”, inerenti cioè alle reazioni degli iscritti sono, a mio avviso, ancora più gravi perchè riguardano il settore giovanile e la mancata iscrizione di molti ragazzini i quali, vedendo una situazione instabile, si sono accasati o comunque sono in procinto di accasarsi nella vicina società di Ceriara, dimostratasi di gran lunga più efficiente per lo meno a livello di programmazione. Le perdite di iscrizione a livello di settore giovanile sono enormi: molti ragazzi nati nel 1999 e nel 2000 si iscriveranno a Ceriara mentre già lo scorso anno questo processo di trasferimento era stato avviato dai nati nel 1997 e nel 1998. Con il fallimento anche i ragazzini del 1996 seguiranno la stessa sorte dei loro “colleghi” più piccoli, mentre i ragazzi del 1993 si spargeranno nella Regione Lazio a disputare campionati di Promozione, Eccellenza per via dell’ingresso nel mercato dei giovani di lega.
E’ quasi scontato dire che la ripartenza del nuovo corso societario sarà piena di difficoltà, perchè rivitalizzare un ambiente cosi depresso dalle continue delusioni arrivate in questi ultimi anni è veramente un’impresa non da poco. Giovedì 29 luglio c’è stata la presentazione del nuovo presidente Tommaso Palluzzi il quale ha annunciato che d’ora in poi, il Priverno calcio farà parte di una Polisportiva Priverno Lepina insieme ad altre attività sportive locali: il nuovo presidente della società calcistica sarà Pino Gandolfi e il responsabile del Settore giovanile sarà Domenico Antonini. La voglia di ripartire e di chiudere questo ciclo disastroso è presente da parte di tutti ma, a mio avviso, le difficoltà saranno più grandi di quanto ognuno di noi possa immaginare.
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Due facce dello stesso lazio

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(di Antonio di Giorgio)

In questo post cercheremo di uscire per una volta dal calcio locale per allargare gli orizzonti della nostra riflessione, che ormai da mesi ogni domenica compiamo verso l’intera regione, analizzando in particolare due zone geografie, ovvero la zona lepina (quindi la nostra la nostra) e quella basso-laziale.

Partendo dal presupposto che Roma e paesi limitrofi sono realtà a se’ e la Ciociaria si regge sul grande impatto portato dal Frosinone calcio militante in serie B, il calcio lepino sta vivendo un periodo di crisi senza eguali mentre il calcio basso-laziale sta tornando ai livelli che lo hanno contraddistinto in passato.
Nella zona lepina tutte le società che da tre anni a questa parte hanno compiuto fusioni, accordi e ribaltoni vari ( e sottolineo la parola TUTTE ) hanno peggiorato il loro stato di salute e gli esempi lampanti sono Sezze, Priverno, Roccagorga, Amaseno e Maenza; a Sezze prima c’erano due società ed una disputava il campionato di Eccellenza mentre adesso ce n’è una di Promozione; ad Amaseno la società è fallita e non si è iscritta al campionato di Prima categoria; a Maenza è rimasta solo la società di Terza categoria mentre quella di Prima categoria è sparita anch’essa per fallimento; a Roccagorga il calcio non riesce a crescere per il perenne budget limitato ed infine il declino privernate lo conosciamo tutti. Uniche società lepine che risalgono la corrente con fatica sono Sonnino, che però deve confermasi quest’anno dopo aver compiuto il salto in Prima categoria altrimenti sarà come le altre, e Bassiano, che è stabilmente in Promozione nonostante parta sempre con progetti ambiziosi.
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Novità in vista, è forse la volta buona??

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(di Antonio di Giorgio)

Un paio di settimane fa ci chiedevamo quale fosse la fine del Priverno calcio, quale sorte spettasse alla società che solo 2 anni fa coltivava sogni di gloria verso categorie superiori. Ebbene in questi ultimi 15 giorni evidentemente qualcosa è cambiato, o meglio qualcosa si inizia a muovere, finalmente arrivano dei segnali positivi dalla società. Innanzitutto non sembra più un’indiscrezione l’entrata in società di un nuovo personaggio di spicco, Tommaso Palluzzi, il quale cercherà di aggiungere alcuni elementi per formare una nuova dirigenza; il progetto non è ancora chiarissimo, non ci sono stati ne’ proclami ne’ tanto meno squilli di tromba nell’annunciare di fatto l’entrata di questo personaggio che potrebbe riportare un po’ di serenità nell’ambiente calcistico privernate. Di fatto sembra che per la prima volta dopo tanti anni si cercherà di puntare sul prodotto locale, su tutti quei giocatori ( per lo più molto giovani ) che sono nati, cresciuti, nelle file del Priverno calcio; il fatto che scoccia un po’ è che la soluzione interna ( intendendo per “interna” la richiamata all’ovile dei ragazzi del Paese ), viene attuata sempre nel momento in cui il budget non è elevato e quindi si cerca di fare leva sui ragazzi facendo un discorso di “identità privernate”. La realtà è che si dovrebbe puntare sempre sul prodotto locale e farlo crescere con l’unico scopo di formare più giocatori possibili nati nel Priverno calcio ma naturalmente, qui a Priverno, si punta sui ragazzi solo in casi di emergenza; è giusto auspicarsi la nascita di un progetto nel quale i ragazzi di Priverno siano sempre al centro di esso, e mai più dei tappabuchi come è avvenuto negli anni passati.

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