The giving Pledge, non c’è bisogno di Robin Hood

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(di Baratta Francesco)

Che cosa succede se il numero 2 ed il numero 3 della classifica mondiale dei paperoni di Forbes vengono colti da un improvviso moto di riconoscenza verso il mondo che tanto gli ha dato?

Succede che, con una donazione comune di 50 mld di $, Bill Gates e Warren Buffett lanciano una operazione filantropica senza precedenti nella storia, chiedendo agli altri miliardari USA di fare come loro donando almeno il 50% del proprio patrimonio. Gates non è nuovo in fatto di generosità. Nel 2000 ha fonadato la “Bill & Melinda Gates foundation”, l’associazione filantropica più ricca al mondo, con un patrimonio di 28 mld di $, di cui Buffett è uno dei principali finanziatori (1,6 mld di $ donati nel solo 2010), la quale si occupa soprattutto di salute globale.

The giving Pledge” (“l’impegno di dare”, ndr), è questo il nome dell’iniziativa fondata dal magnate dell’informatica e da quello della finanza internazionale, sta riuscendo dovo spesso le grandi conferenze degli stati occidentali non riescono, creare un grande fondo da utilizzare per finanziare le operazioni di beneficenza sparse per il mondo e sostenere lo sviluppo delle aree sottosviluppate. E spesso l’entusiasmo e l’idea di passare alla storia, lasciando ai posteri buona memoria, sono alquanto contagiosi. Così, ben presto, sono arrivate le adesioni di molti altri tra cui Bloomberg (sindaco-miliardario di New York), Ted Turner (fondatore della CNN), Larry Ellison (fondatore di Oracle) e numerose famiglie che alimentano col loro mito il sogno americano, come i Rockfeller e gli Hilton.

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