Verso una quarta dimensione con il cloud

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Quante volte vi è capitato di voler condividere con un vostro amico una foto sul vostro cellulare per poi ricordarvi che l’avevate sul computer e non lì? Oppure, quanti minuti avete speso davanti al PC aspettando che i vostri momenti più belli passati insieme nell’ultima vacanza fossero trasferiti da una penna USB ad un’altra?
Certo, con Facebook ed altri social network le cose sono già cambiate. Non vedo più molta gente scambiarsi le foto “a mano”, tramite CD o penna USB, piuttosto si invitano gli amici a visualizzarle su Facebook. Il problema rimane però nel momento in cui ci spostiamo in un luogo differente, magari senza connessione ad internet. In quel caso ci è impossibile accedere alle nostre foto o documenti, a meno che, prima di uscire, non siamo stati lì a cliccare su “Salva con nome…” su ognuna. Tutto ciò non vi sembra un po’ restrittivo, macchinoso e “stressante”?
Un attimo… rilassatevi, respirate profondamente e provate ora ad aprire l’immaginazione verso una quarta dimensione, uno spazio immenso, disordinato, ma allo stesso tempo avente un ordine tutto suo, ben preciso (no, non è la vostra stanza), una nuvola in cielo, nella quale risiedono i vostri mp3, le vostre foto ed i vostri documenti. Provate a prenderne uno con la mano, ovunque voi siate e a trasmetterlo ad un vostro amico. SVEGLIA! No, non era un sogno… ormai è realtà: è il cloud computing, nuvole di elaborazione e memorizzazione dati sparse per il mondo. Finora lo si era preso in considerazione soprattutto per le aziende e per i gruppi di lavoro, ma da qualche mese sta riscuotendo successo anche tra il pubblico. La definizione l’abbiamo data già in passato, in altri articoli, quindi non sto qui ad “ammorbarvi” con termini tecnici e ripetitivi. Ricordo solo la sua utilità principale: permettervi d’avere qualsiasi vostro documento sempre ed ovunque.

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