Harry Potter – fine di un’era

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Sono passati dieci anni dal primo episodio cinematografico del maghetto con gli occhiali, e quando pochi giorni fa ho visto la seconda e ultima parte dei “Doni della Morte” posso dire senza timore che mi ha messo un po’ di tristezza . Si perché segna per me come per migliaia di ragazzi una fine di un’era, e in questi tempi bui, dove l’orrore è dietro l’angolo e ospite fisso in televisione, e la realtà non lascia spazio né tempo alla fantasia e al fantasticare, film come questo sono aria pulita in un mondo inquinato. Certo, molti di voi la penseranno al contrario, ma il mio discorso è ben più ampio di quanto si possa immaginare.

Vedo ragazzini sempre più presi dal virtuale, bambini che anziché passare tempo a leggere fumetti o libri o a inventare sempre giochi nuovi (come facevo io o facevate voi da piccoli) trovano più interessante guardare e parlare dei reality del momento, o stare su facebook o davanti la playstation, lasciando morire quella parte di loro che ognuno di noi pagherebbe oro per riavere. La nostra infanzia, la nostra innocenza e la nostra fantasia. La nostra fervida immaginazione priva di vincoli e costrizioni, che viaggiava e creava mondi senza alcun confine. Che bello, ma che tristezza non poter tornare indietro. E invece i ragazzini di oggi desiderano tanto crescere e il più in fretta possibile!

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Dal Pil al Benessere

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L’attuale indicatore economico di uno Stato è il PIL (prodotto interno lordo).Quest’ultimo rappresenta valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un Paese in un certo intervallo di tempo,solitamente un anno. L’affermazione del Pil come cartina di tornasole per lo sviluppo di un paese risale al secondo dopoguerra, un momento storico in cui una crescita economica senza precedenti si traduceva in un aumento significativo degli standard di vita della popolazione. Nell’era del consumo di massa, l’accresciuta disponibilità di beni e servizi, dopo le privazioni sofferte durante la guerra, sembrava essere il traguardo di una vita felice, e il Pil simbolo e misura di un livello di benessere sempre maggiore. Il PIL si è guadagnato una posizione di preminenza circa la sua capacità di esprimere o simboleggiare lo stato di una collettività nazionale. Ma non sono state risparmiate al PIL critiche molto dure, anche a partire da un’epoca in cui il concetto non era così noto e dominante. Continua a leggere

Replace my memory

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Beati gli smemorati, perché avranno la meglio anche sui loro errori”.

Friedrich Nietzsche

The “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” (l’eterno splendore di una mente immacolata) è ciò che noi tutti desideriamo riconquistare a seguito di un esperienza dolorosa. Vorremmo cancellare, dimenticare, lasciar annegare nel pozzo dell’oblio della mente persone e ricordi dolorosi lasciando riemergere in superficie una pacata e semplice serenità. Eppure ci sono cose che non possono essere dimenticate con la facilità con cui ci si toglie un cerotto,ma esistono cose che sono destinate a ripetersi nell’insostenibile circolo dell’eterno ritorno. E’ questo l’insegnamento di “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”, (titolo originale), “Se mi lasci ti cancello” di Michel Gondry con Jim Carrey e Kate Winslet.

Joel e Clementine sono follemente innamorati, ma con il passare del tempo la ragazza, stanca della sua relazione ormai in fase di declino, decide, mediante un esperimento scientifico, di farsi asportare dalla mente i ricordi connessi alla storia con Joel. Il giovane, una volta venuto a conoscenza di questo fatto, sceglie di fare altrettanto ma durante il procedimento cambia idea. Nonostante questo film sia d’ispirazione fantascientifica tutto ciò potrebbe presto avvenire attraverso una ricerca della John Hopkins University che ha trovato il modo per eliminare in modo permanente i ricordi dolorosi. Si tratta di una scoperta che potrebbe condurre allo sviluppo di nuovi farmaci contro il disturbo da stress post-traumatico. I ricercatori hanno effettuato gli esperimenti sui topolini rimuovendo una proteina responsabile dell’azione del ricordo. Ma allora una domanda di Cesare Pavese mi torna in mente : “a che serve il passare dei giorni se non si ricordano?”. Continua a leggere

La testa nel secchio!

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Bizzarro, schivo e tecnicamente imponente, sono queste le parole che possono essere usate per descrivere il fantmatico chitarrista BucketHead( pseudonimo di Brian Carrol); BucketHead non è solamente un nome o un modo di dire ma è ciò che contraddistingue il look e la presenza scenica di questo chitarrista che è riusito a mantenere il proprio vero nome anonimo per molti e molti anni di carriera. Il Bucket, per chi non ha familiarità con i fast food america e soprattuto con “KFC” , è un vero e proprio secchio di cartone in cui vengono serviti quei menù formato famiglia e vengono usati maggiormente per i fast food che servono pollo. Il look di BucketHead è semplicemente questo: un Bucket pulito messo come cappello ed una maschera neutra per coprire il proprio volto. Questo look non faceva altro che accrescere il mistero dietro la vera identità del chitarrista, che negli anni si è anche divertito a scrivere una autobiografia di BucketHead in cui narrava dell’infanzia del personaggio e di come questo fosse cresciuto all’interno di un pollaio e allevato da polli. Continua a leggere

Forse è il caso che qualcuno intervenga…

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Se penso a Priverno penso a Fossanova, alla splendida Piazza del Comune, alla falia, ai broccoletti e… a Cicoria.

Maurizio Letizia, è inutile negarlo, è parte integrante della storia, recente, di Priverno. Abita le nostre strade da decenni e non c’è un privernate, che sia uno, che non lo conosca e che non lo abbia mai ascoltato cantare “Io vagabondo”.

A lungo tempo è stato uno di quei “classici” barboni-ubriaconi, del tutto benevoli, che popolano le cittadine italiane e che, nei piccoli centri, finiscono per diventare una vera e propria mascotte dell’intero paese.

Qui tante persone di buona volontà lo hanno aiutato, chi regalandogli le scarpe, chi i calzoni, chi l’intimo. Ognuno il suo, come in una tacita suddivisione dei compiti.

Priverno però non gli ha negato anche delle brutte sorprese. Tra storia e leggenda si narra di quando fu fatto sposare per far acquisire il diritto di cittadinanza all’amante di qualche incosciente concittadino. Storia acclarata è invece quella che vede, costantemente, al suo ritorno da ogni tentativo di riabilitazione, giovani e vecchi spingerlo a ricominciare a bere “per farsi due risate” e i vari commercianti a concedergli vino o birra per incassare qualche euro in più. Pronta l’autogiustificazione con l’ipocrita “ma tanto Cicoria è irrecuperabile, si sapeva che prima o poi avrebbe ricominciato”. Continua a leggere

Mondo dello spettacolo: struggle to survive ?

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Drew Barrymore: beveva alcolici a 9 anni, fumava marijuana a 10, e sniffava cocaina a 12.Daniel Radcliffe: afferma alla rivista GQ di esser stato dipendente dall’ alcool fino ad agosto 2010, a causa delle enormi pressioni psicologiche dovute al suo status di enfant prodige del cinema. Ben Affleck: più di una volta si è auto-ricoverato in un centro di disintossicazione per alcolismo.

 

E come loro, centinaia di star hollywoodiane, dalle più alle meno sospettabili(insomma, chi l’avrebbe mai detto che quel dolce faccino di Harry Potter fosse alcolista? ), cadono vittime nel vortice dell’alcool e delle droghe. La domanda che mi sorge spontanea è: PERCHE’?? Cosa hanno di infelice nelle loro vite che li porta all’autodistruzione? Di certo non hanno mancanze. O meglio: tutto ciò che può essere acquistato, che ha un valore materiale e definibile, non può non essere loro quando e come vogliono. Non sono di certo i soldi, insomma, ad impedirgli di raggiungere il benessere. I tanto invidiati soldi. Chi non ha mai sognato, almeno una volta da piccolo, di essere una star e possedere tutte le case, le macchine e i vestiti ( per non contare le vacanze da urlo) che i divi di Hollywood si possono permettere? Io sinceramente a volte un pensierino ce l’ho fatto. Ma a che prezzo? Al prezzo dell’infelicità, se non della vita?

 

Il mondo dello spettacolo, dietro i riflettori e le telecamere, si mostra quotidianamente nella sua grande crudeltà. Festini chic. Ospiti d’onore: alcool e cocaina. E’ un mondo spietato. Fatto di forti pressioni esterne. Bisogna sempre essere sul podio delle classifiche, il che non richiede poco impegno. Non si può di certo dire che abbiano una vita del tutto rilassata.

 

Pensate che da anni ad Hollywood tra registi e attori si aggira la figura del “compagno sobrio”, dell’”assistente della vita pulita”, meglio noto come “babysitter delle star”. Si tratta di ex alcolizzati o ex tossicodipendenti, fuori dal giro da almeno 5 anni, che vengono pagati profumatamente da produttori cinematografici per assicurarsi che seguano 24 ore su 24 le star durante le riprese.

 

Sono garantiti 2500$ a settimana ai “babysitter” per controllare che le star mantengano un comportamento controllato, in modo da riuscire a lavorare seriamente senza complicazioni. Sono come la nota ombra di Peter Pan, accompagnano gli attori persino in bagno!

 

 

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TIBET: occupazione illegale o regione autonoma cinese?

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Quest’oggi, prendendo spunto dall’incontro avvenuto l’11 luglio alla Casa Bianca tra Obama ed il Dalai Lama – incontro che ha mandato su tutte le furie il governo di Pechino- e seguendo la scia della storia delle “guerre a bassa intensità”, inaugurata con il mio precedente post, voglio parlarvi del Tibet.

Solitamente, il Tibet rievoca nelle nostre menti immagini di pace, tranquillità, il sorriso di un monaco e le montagne innevate, ma la realtà e la storia del Tetto del Mondo sono ben diverse..

Il Paese venne invaso dalle autorità cinesi nel lontano 1950 ed è oggi considerato Regione Autonoma della Repubbica Popolare Cinese, anche se di autonomo c’è ben poco! Continua a leggere

Pirati dei Caraibi…un continuo successo.

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Quando nel lontano 2003 la Walt Disney Pictures lanciò nel mondo cinematografico il primo episodio della saga con il titolo “La maledizione della prima luna” in pochi si sarebbero aspettati un successo così grande, il consenso ottenuto da gran parte della popolazione americana ed in seguito anche dal resto del mondo, spinse allora gli ideatori a continuare la storia con altri tre film: “La maledizione del forziere fantasma” uscito nel 2006, “Ai confini del mondo” uscito nel 2007 ed infine l’ultimo capitolo “Oltre i confini del mare” uscito nelle sale italiane questo maggio.
Il successo di questa saga lo si deve a numerosi fattori che hanno contribuito a creare una miscela capace di appassionare un pubblico vasto e di tutte le età, gli incassi cinematografici hanno contribuito a creare un vero e proprio marchio costituito anche da: una serie di videogiochi, alcuni romanzi e dalle attrazioni dei parchi a tema Disney.
Uno dei punti di forza è dato sicuramente dalla capacità di integrare e mantenere in equilibrio tra loro differenti generi, se infatti tutti e quattro i film sono influenzati dai romanzi di avventura dello scrittore italiano Emilio Salgari, come si nota dagli avvincenti duelli e gli immancabili viaggi via mare, la componente fantasy arricchisce l’intreccio narrativo con suggestive leggende e con affascinanti creature, il tutto infine è reso molto più piacevole dalla presenza di numerose scene comiche impersonate principalmente dalla stravagante figura del capitano Jack Sparrow (Johnny Depp) Continua a leggere

PLEASE,DON’T LET ME BE MISUNDERSTOOD

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“silenzi che mettono a disagio… Perchè sentiamo la necessità di chiaccherare di puttanate per sentirci a nostro agio? È solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace .”

dal film “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino

Sebbene non sia una fan sfegatata di Tarantino, ho sempre trovato questa riflessione estremamente intelligente e veritiera.

La maggior parte delle persone sente il costante bisogno di parlare quando è in compagnia, anche se non ha assolutamente nulla da dire. Tale necessità aumenta quando ci si trova in presenza di qualcuno che si conosce poco e che, magari, ci è stato presentato per essere introdotto in una nuova realtà. In questi casi il silenzio è quasi equiparabile ad una tragedia! A chi non è mai capitato di rimanere da solo con l’amico di un amico, appena conosciuto, e di non sapere assolutamente cosa dire? In questi casi, il primo pensiero che passa per la mente è “Bene,adesso cosa gli dico? ” seguito da “Non ho nulla da dire al momento, ma se non parlassi sarei un maleducato!” quindi, generalmente, iniziamo a parlare cercando di dar vita ad una conversazione che abbia un senso più o meno compiuto. Continua a leggere

Current chiuso ! E non per ferie….

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Sta aumentando la portata delle proteste contro la decisione di Sky Italia di escludere Current TV, il canale fondato da Al Gore nel 2005, noto per ospitare contenuti video d’informazione alternativa creata dai telespettatori. La campagna di reclamo è stata lanciata sul sito di Current attraverso una pagina che esorta tutti i sostenitori ad inviare una mail all’amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge per chiedere la revoca della decisione di chiudere il canale. Nel giro di qualche giorno la protesta si è diffusa su Facebook, Twitter e su molti magazine online e cartacei, coinvolgendo un numero crescente di persone preoccupate per la motivazione che potrebbe sottendere alla decisione di Sky.
Secondo i vertici di Current TV, infatti, il mancato rinnovo del contratto è da imputare a motivazioni di carattere politico. La missione di Current sarebbe in opposizione all’agenda ideologica della News Corporation, la multinazionale proprietaria di Sky, che prevede la ricerca di potere politico in tutte le nazioni in cui opera. Questo quanto sostenuto da Al Gore in una recente intervista al The Guardian, nella quale l’ex candidato alle presidenziali USA ha accusato Rupert Murdoch, proprietario della News Corp, di aver abusato del suo potere. Secondo Gore la motivazione dietro la decisione di chiudere Current TV va individuata nel recente ingaggio di Keith Olbermann, un giornalista americano che ha sempre aspramente criticato l’operato della News Corp, chiamato a condurre un nuovo programma del canale. Continua a leggere